Il dilemma del prigioniero

giocata destinizzata

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  1. Keriann ~
         
     
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    Il suo discorso sembrò funzionare e Lucky collaborò fornendo delle informazioni che per Karen rappresentarono i primi avanzamenti concreti dal giorno del colpo al Misurino: era un successo. Fissò bene in mente tutte le informazioni che lui le aveva dato, iniziando fin dai primi istanti in cui le aveva ricevute ad elaborarle per trovare la miglior strada da seguire. E solo quando Lucky terminò il suo racconto, lei si voltò verso Aiden, recependo quella che era l’intenzione di troncare lì l’interrogatorio. Intenzione comprensibile e da lei, in quel momento, condivisa. Annuì con un leggero cenno del capo e bisbigliò al collega una richiesta, quella di avviarsi alla porta prima di lei, cosicché Karen potesse salutare Lucky senza che egli fosse costretto a sentirsi osservato dal nuovo Auror, con cui non aveva instaurato un rapporto.

    « Lucky, » lo chiamò mentre si piegava sulle ginocchia per avvicinarsi a lui, mettendosi al suo stesso livello. « Ti ringrazio per quello che hai fatto oggi e ti do la mia parola che questa fiducia che mi hai dato verrà ripagata. »
    I suoi occhi azzurri rimasero a lungo su quelli del Licantropo, mentre parlava, determinata a rendere quanto più incisivo quel messaggio che aveva espresso con calma e ponderazione, onde evitare di promettere di più di quanto potesse effettivamente garantir lui. Poi allungò entrambe le braccia verso una delle sue ed arrivò prima la destra. Avvolse nel suo palmo il dorso della sua e così, lateralmente, fece anche la sinistra. Strinse forte, promettendosi di trasmettere calore ed amicizia con quella stretta. Poi ritirò le braccia.
    « Inizia a pensare ai gusti che vorrai per il tuo gelato. »
    E con queste parole, Karen uscì dalla cella.



    A giudicare dalle sue parole, Aiden non doveva esser stato egualmente fortunato, con il suo prigioniero. Karen avrebbe potuto fare un tentativo a sua volta, vero, ma a giudicare dall’ostilità dimostrata da David Lee con il suo ululato, l’idea di mandare un altro Auror là dentro dopo così poco tempo le sembrava controproducente: se avesse avuto bisogno di parlargli, si ripromise, lo avrebbe fatto in un altro momento.
    Aiden era un impulsivo, ormai questo la specializzanda l’aveva compreso: questo lo rendeva una persona passionale e spontanea, onesta sopra ogni cosa, ma allo stesso tempo questa sua caratteristica talvolta lo metteva in condizione di bruciarsi delle occasioni. Lucky era palesemente il più inesperto della banda del colpo al Misurino e se ciononostante aveva fornito così tante informazioni agli Auror, David Lee poteva chiudere il cerchio. Tuttavia, non se la sentì di giudicare il collega come tanti facevano a causa delle sue ombre, e si limitò ad annuire quando lui la invitò a portare lei stessa i risultati dell’interrogatorio a Madame Avery.
    « Mi sono battuta contro Acheron il giorno della rapina e se non fosse stato per l’aiuto di Désirée ho ragione di credere che le cose sarebbero andate diversamente, per me. »
    No, non conosceva nessuno dei tre Licantropi nominati da Lucky, fatta eccezione appunto per il Purosangue James Acheron. I due si erano affrontati a lungo, per Diagon Alley, ed entrambi erano arrivati quasi allo strenuo delle forze combattendo l’uno contro l’altra. Poi il Licantropo si era smaterializzato per portare via con sé Greyback e gli Auror, pur conservando la loro vita, avevano perso i loro colpevoli.
    « Se è così legato a Greyback come ci ha detto, probabilmente trovando l’uno troveremo anche l’altro. E quando lo faremo, dovremo tener conto del fatto che lotterà fino alla morte pur di intralciarci nella cattura del suo padre putativo. »
    James Acheron rappresentava un pessimo investimento per lei, al momento. Se davvero il Licantropo era così affezionato a Greyback al punto tale da fargli da guardia del corpo, le sue tracce dovevano coincidere con quel dell’importante ricercato ed entrambi dovevano essere piuttosto difficili quindi da trovare. Al contrario, con ogni probabilità, Acheron si sarebbe messo in mezzo pur di assicurare una via di fuga o di successo al suo capobranco e questo significava solo una cosa per gli Auror: egli sarebbe stato un ostacolo per il loro intento di cattura di Greyback.

    « Questo Marcus invece è interessante: la sua fisionomia lo rende facilmente identificabile ed il fatto che sia anche non particolarmente furbo e guardia dei covi mi fa pensare che sarebbe un soggetto ideale su cui concentrare le nostre energie. »
    Afroamericano, grande tanto da poter essere scambiato per un Mezzo-gigante… Marcus rappresentava un ottimo investimento per le loro indagini, invece: con queste caratteristiche, uno come lui poteva essere notato, ricordato e dunque trovato.

    « Ma la priorità, secondo me, è e rimane Edwards: la pozione potrebbe avere degli effetti devastanti, dobbiamo prevenire a tutti i costi la sua sintesi. »
    Che l’intento della pozione fosse quello di rafforzare i Licantropi o di attivare la loro Metamorfosi anche in condizioni avverse a quel punto poco importava: entrambe le evenienze erano preoccupanti e mettevano in pericolo l’intera comunità magica londinese.
    Karen portò una mano al mento ed il suo sguardo si fece immediatamente pensieroso, torbido di domande e dubbi.
    « Se soltanto avessimo la sua formula… ! » sussurrò frustrata soffocando la rabbia tra i denti. « Allora potremmo cercare di giocare d’anticipo ed impedire che entrino in possesso di ulteriori reagenti, ammesso che ve ne siano di rari come le Ali di Fata… »
    Ad Aiden sarebbe apparso subito lampante come Karen ignorasse delle indagini di Eric Edwards e di come non fosse a conoscenza del recupero della formula avvenuto nelle fogne.
    Una spiegazione, di questo necessitava ora Karen. Solo in seguito a questa, che fosse lunga e dettagliata o breve e seguita dalla promessa di un approfondimento, Karen avrebbe acconsentito a seguire il collega fuori da Azkaban, richiedendogli tuttavia del tempo per concludere le procedure di rapporto e per notificare a Madame Avery la necessità di un incontro organizzativo.
     
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    Aiden Crane sorrise di colpo ascoltando le parole della specializzanda, come se fosse custode di un segreto che avrebbe cambiato le sorti di quella partita, anche se segreto non lo era più da molto tempo.
    Crane sapeva di non poter rivelare nulla di specifico, quelli erano questioni non solo del suo dipartimento, ma dettagli che l'Ordine della Fenice appena rinato, aveva raccolto e stava cercando di elaborare per arrivare ad una risoluzione definitiva di quel problema.
    Lui ed Eleonor Avery erano stati abbastanza chiari sulla questione, visto i recenti dubbi su eventuali infiltrazioni di Mangiamorte all'interno del Ministero, un incubo che si pensava fosse finito da troppo tempo ma che ancora sferzava le certezze dei maghi di Londra, portando nuovamente paura e terrore per le strade della città.

    Per la formula non ti devi preoccupare Karen.

    Il sorriso svanì dal suo viso, lasciando posto ad un'espressione determinata e decisamente più oscura

    Non sono bravo con gli interrogatori, ma qualcosa ancora riesco a tirar fuori dalle mie folli uscite

    Lui ed Avery avevano trovato la ricetta addosso ad uno dei mannari nelle fogne, quando era scattata la molla di tutta questa oscura faccenda

    Ci sono cose però che non posso condividere con te Karen e credo tu sia decisamente brillante per capire che non si tratta di una cosa personale

    Lo sguardo si addolcì, un piccolo sorriso si allargò sul suo volto, un'espressione carica di significati ancora nascosti ma che da li a breve avrebbe voluto condividere con lei.
    Tra i due si era creato un turbine di non detto, una nebbia di paura e dubbi che stava distruggendo quel rapporto appena nato, facendolo naufragare come ogni cosa creata da Aiden Crane.
    Ora però l'auror era diverso, la luce era filtrata nella tenebra che per troppi anni aveva inondato il suo cuore e non era pronto ad arrendersi cosi, non con Karen, non per la sua incapacità di gestire i rapporti umani e la vita stessa.

    Vieni con me, ho bisogno di bere e di parlare.

    Si voltò verso di lei, fermandosi un attimo e avvicinandosi a quella ragazza conosciuta per caso una sera di triste malinconia

    Hai bisogno di sapere tutto, ed io ho una disperata necessità di non arrendermi questa volta, ci devo provare Karen. Concedimi la possibilità di spiegarti tutto e dopo potrai decidere liberamente cosa pensare, sentire o credere.

    Evitò il contatto fisico, ma i loro occhi si incrociarono in modo magnetico, creando quasi un legame reale e fortissimo

    Il tempo di un drink, o qualcuno in più... Ti chiedo solo questo Karen Banes
     
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  3. -Destino-
         
     
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    [RUOLATA CHIUSA]


    Karen Banes: + 6 p.x. + 1 punto parametro (Spirito o Intelligenza) da assegnare in scheda.
    Aiden Crane: + 10 px
     
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17 replies since 28/5/2017, 16:46   290 views
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