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V@l.
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Rimase in silenzio e sorrise a labbra serrate, inarcando leggermente le labbra carnose: un sorriso di circostanza, ma comunque benevolo. Riprese a parlare solo sull’argomento “appartamento”, perché ne era sinceramente interessata. - ” La luce è essenziale.” – le fece eco, annuendo con il capo. - ”Verrò davvero volentieri a trovarti. Puoi mandarmi un gufo qui al San Mungo, tanto sono qui per la maggior parte del tempo.” – quindi spostò lo sguardo sul ragazzo appena arrivato. - ”Oppure puoi farmi recapitare l’invito tramite Charles.” – come a sottintendere che con lui aveva rapporti molto più stretti e l’avrebbe sentito con più frequenza.
”Puoi trovarmi sempre al pronto soccorso.”
”Me lo ricorderò.” – quella era effettivamente un’informazione utile. Lavorava da poco in Ospedale e tranne i suoi colleghi più stretti, quelli con cui lavorava gomito a gomito, non conosceva praticamente nessuno. Una faccia amica in più, tra l’altro più esperta, l’avrebbe senz’altro aiutata. E per quanto riguarda il suo passato nel quidditch, non l’aveva riconosciuto: sull’isola di Skye quello sport non era per nulla seguito e, a dirla tutta, lo sport non era la sua passione primaria. Ne aveva già troppe a cui stare dietro. - ”Abbastanza bene. Riesco a fare quello che mi piace. Anche se i ritmi sono molto frenetici. Mi sembra quasi di vivere tra questi corridoi. Eppure sono qui da pochissimo.” – si guardò attorno, alzando le spalle. - ”Eri ad Hogwarts anche tu?”
”Ad ogni modo.. Non voglio trattenervi oltre. La pausa pranzo è già breve ed io è il caso che vada a cercare il mio tutor. Per l’aconito.” – li stava per congedare e non perché non apprezzasse la loro compagnia, ma perché non voleva disturbarli oltre..