Spolverando vecchi libri di pozioni

Per Catherine Nott

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  1. Logan Cale
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    Il suo ultimo incontro con la strega Catherine Nott avvenuto nella sua villa era stato interessante sotto diversi punti di vista, innanzitutto perché grazie dagli utili insegnamenti ricevuti sulla Magia Nera e in particolare su come sfruttare le proprie emozioni aveva potuto crescere mentalmente, apprendendo qualcosa di più su sé stesso, ma in secondo luogo anche perché era riuscito a scoprire qualcosa di più su quella professoressa dall'aria un po' misteriosa. Il suo passato si intrecciava ovviamente con quello della sua famiglia, i Nott erano una delle poche famiglie purosangue ancora in circolazione o per lo meno era una delle poche famiglie che ancora aveva la sfacciataggine di dichiararsi purosangue, perché in realtà tutti sapevano che chiunque aveva un avo che in un modo o nell'altro si era unito ad un babbano.
    In particolare lo aveva colpito un vecchio ricettario scritto a mano da uno dei parenti della strega, ritrovato in una polverosa soffitta assieme a molti altri ingredienti per pozioni inutilizzati da molto tempo. Gli era parso evidente fin da subito che quel libro contenesse informazioni davvero utili ed una parte della passione che aveva avuto a Hogwarts per quella branca della magia gli si era riaccesa. Una scintilla minuscola aveva generato le prime piccole fiamme fino a che non gli era venuta veramente la voglia di tornare a informarsi su questa disciplina. Uno dei luoghi che più rimpiangeva di Hogwarts era la Biblioteca, ma per sua fortuna da qualche anno avevano aperto la Biblioteca Magna a Londra e quel luogo era stato utilizzato da Logan molte volte per fare ricerche personali o passare un po' di tempo a leggere vecchi libri. Lì era certo di poter trovare qualche informazione utile, tra ricettari impolverati e libri con le pagine ingiallite, tuttavia credeva che fare questo tipo di lavoro in compagnia fosse decisamente più divertente, così senza stare a pensarci troppo su aveva inviato una lettera tramite gufo a Catherine, che al loro ultimo incontro era apparsa interessata dall'idea di approfondire la lettura del ricettario, invitandola a trovarsi quel giorno insieme a lui e a portarsi dietro il libro del suo parente.
    Così con la solita puntualità arrivo in Biblioteca e si sedette al primo tavolino libero aspettando la sua nuova "amica".
     
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    Quel mondo era pieno di bugie. Alcune di esse erano state trasformate in verità grazie a un abile colpo di penna. Cantankerus Nott, ad esempio, era riuscito a elevare Ventotto famiglie magiche allo status di Purosangue; i legami passati con i babbani erano stati dimenticati e quasi tutti quei nuovi nobili fra loro avevano iniziato a raccontarsi che fra i loro avi non si contava neppure un comune non-mago e che rendere esclusiva questa cerchia era l'unico modo per mantenere l'antico lignaggio immacolato.
    Una mente pratica e pragmatica com'era quella di Catherine comprendeva a pieno quelle dinamiche, eppure, al contrario di alcune famiglie, come i Weasley, lei non avrebbe mai smentito il suo status, pur non facendosi, al tempo stesso, eccessivo affidamento; ognuno nasceva con in mano delle carte, che potevano essere vincenti o meno, crescendo, imparando e migliorandosi se ne pescavano di nuove, ma persino il più sciocco doveva capire che gettare via quelle più rare, anche se prive di effettivo valore, fosse sbagliato.

    Facendosi strada fra i corridoi, formati da immensi scaffali stracolmi di libri, in quella biblioteca, Catherine raggiunse un tavolino dove trovò ad attenderla quella che era ormai diventata una frequentazione abituale, il signor Logan Cale.
    Suo allievo di Arti Oscure, lo Specializzando, che in quel momento le volgeva le spalle, era una presenza che non dispiaceva all'Insegnante di Pozioni. Quel giorno si era addirittura recata a Londra proprio per assisterlo nello studio di alcuni manuali di Pozioni della Biblioteca Magna.

    « Salve, Logan. » Il saluto della Professoressa venne accompagnato dal rumore della caduta di pesanti manuali sul tavolino.

    « Hai già iniziato a leggere qualcosa? » Gli avrebbe poi domandato, mentre apriva i libri che aveva trafugato nella sezione dedicata all'Arte che insegnava.
     
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  3. Logan Cale
         
     
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    L'arrivo un poco improvviso della strega alle sue spalle lo fece voltare in fretta e con un sorriso ricambiò all'istante il saluto Cathenire! Oppure dovrei chiamarti Professoressa? osservò la donna appoggiare poco elegantemente grossi manuali sul tavolino, commentò Vedo che ti piace iniziare con qualcosa di leggero. Lui aveva preferito affidarsi all'istinto della docente di pozioni per trovare i manuali più affidabili anziché rischiare di perdersi tra gli scaffali quell'immensa biblioteca che gli dava la netta impressione di poter far perdere il senso dell'orientamento ai più inesperti visitatori.
    No, ho pensato che fossi tu l'esperta e ti ho voluto dare fiducia rise brevemente poi prese il primo pesante tomo da quella pila ed iniziò a sfogliarlo senza fretta per capire di che cosa parlasse, il titolo era promettente (Enciclopedia dei Veleni a base di funghi) ed effettivamente le ricette illustrate al suo interno erano quantomeno curiose. In quel momento gli sorse una domanda spontanea rivolta a Catherine Potrà sembrare banale come domanda: qual'è il tuo tipo di pozione preferita? ci pensò su un attimo e poi aggiunse Non rispondere i Veleni, per favore non essere banale e gli sorrise divertito, effettivamente da lei si aspettava esattamente quel tipo di risposta ma voleva vedere come avrebbe reagito alla provocazione.
    Nel frattempo non smise di sfogliare il libro seppur costretto molte volte a fermarsi per comprendere meglio alcuni passaggi particolarmente difficili, purtroppo era troppo antico perché le illustrazioni fossero ancora ben visibili ma le scritte per fortuna erano ancora chiaramente impresse sulla carta. Da ormai quasi diciotto anni non si era più interessato all'Arte pertanto si scoprì essere piuttosto arrugginito in tema. Decisamente doveva tornare ad allenarsi o il suo M.A.G.O. sarebbe stato soltanto un pezzo di carta inutile, un peccato dal momento che aveva faticato tanto per ottenerlo.
     
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    « "Mia signora" andrà benissimo. » Logan, come sempre brillante, aprì quella conversazione con qualche battuta, a cui Catherine Nott, che non era affatto priva di senso dell'umorismo, replicò scherzosa.

    Il desiderio del mago di mettersi in gioco e di far sue nuove conoscenze era così apprezzato dall'Insegnante di Pozioni, che dinanzi alla richiesta di recarsi a Londra per quella giornata di studio non aveva sbuffato; aveva accettato ed era lì con le migliori intenzioni.
    Lui, inoltre, sembrava intenzionato a volerla conoscere anche come persona. Al contrario di molti altri che ci avevano provato a domandargli qualcosa, non si trovò un muro di granito invalicabile o - peggio - a delle fuorvianti illusioni; Catherine si stava abituando a lui e alla sua vicinanza. Mentirgli o rimanere sulle sue non era affatto qualcosa di contemplato.

    « Veleni sarebbe una risposta fin troppo generica: persino una Pozione, se mal preparata, può essere tossica. » Corrompere era più semplice che purificare e, sebbene alcuni veleni fossero così sofisticati da attrarre l'attenzione della strega, la maggior parte l'annoiava; secondo lei, se bastava un Bezoar per neutralizzarli, non erano migliori di quel che si poteva ottenere nel far bere una pozione fallita.
    « Le mie Pozioni preferite sono in genere quelle che rafforzano o migliorano le nostre capacità fisiche e magiche, come i Distillati Corroboranti. » Una strega così egoista poteva prediligere quei miscugli, la cui preparazione mirava solo al miglioramento delle abilità naturali. Tutto nasceva imperfetto e tutto grazie all'uso dell'Arte poteva raffinarsi. Per certi versi lei voleva comporre un filtro che le permettesse di esprimere completamente il suo potenziale latente come strega, affinando i suoi sensi in battaglia e moltiplicando la forza dei suoi sortilegi.

    « Le tue, invece? Non dirmi quelle di tipo "trasformazione". » Logan Cale si era già mostrato come un mago abile nell'arte del Trasformare la materia e lei sperava che attraverso le pozioni egli cercasse altro; i maghi eccessivamente specializzandi in un campo di studi tendevano a essere prevedibili, noiosi e ossessivi... maghi degni, come lo era stato il vecchio Olivander, di una bacchetta di Carpine.
     
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3 replies since 4/2/2019, 21:05   93 views
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